martedì 3 gennaio 2017

Ugo Tognazzi


"Primo amore" di Dino Risi è il primo film che mi capita di vedere nel 2017. La storia del "primo amore" un ormai vecchio ex-capocomico da avanspettacolo con una giovanissima cameriera di un ospizio per artisti sembra a tratti una parodia all'italiana di "Luci della ribalta". E infatti un grandissimo Ugo Tognazzi interpreta a modo suo, con la sua maschera insieme un po' sorniona e un po' patetica, ma con sublime eleganza, un personaggio non privo di qualche tratto comico chapliniano. C'è sempre in esso come l'urgere di uno scatto vitale che ricorda il grande comico inglese, che tuttavia sempre finisce per spegnersi malinconicamente, prima attenuato e poi soffocato da una sostanziale impotenza e fragilità, sebbene celate nel sorriso triste di Tognazzi, nella tranquilla, indolente, signorilità da "Italiano medio" della sua figura. Nel film lo vediamo girare e poi smarrirsi per le strade e i paesi di una Italia quasi irriconoscibile, lontanissima da quella che proprio la commedia all'italiana degli anni del boom ci ha insegnato ad amare, per ritrovare di nuovo rifugio  nello stesso ospizio da cui era iniziata la sua assurda fuga, con la medesima umana dignità e tranquilla chapliniana eleganza con cui l'aveva lasciato.