domenica 12 agosto 2018
Guttuso a Milano
Ho visto per la prima volta "I funerali di Togliatti" di Guttuso nel 2016 a Milano. Commuove particolarmente quel Gramsci "vivo" accanto al feretro di Togliatti. Ma tutti gli altri grandi dirigenti e protagonisti della gloriosa storia del movimento comunista del Novecento che attorniano il corpo di Togliatti al centro del quadro danno immediatamente il senso della vita che sprigiona da quel corpo dentro la bara. La storia del comunismo è la storia non solo di un "intellettuale collettivo" ma anche di una vita collettiva che certo può di volta in volta incarnarsi in un individuo, in una personalità eccezionale ma solo proprio in quanto la travalica e continua a vivere oltre di essa. Una vita vera che è oltre la morte perchè dentro la storia, quella collettiva, quella delle masse, di tutti gli uomini e di tutte le donne, che lottano per la propria liberazione, per la propria vita. Perfino i fiori sul corpo di Togliatti hanno i colori della vita. In questo senso l'immagine che Guttuso ci dà di questi funerali è totalmente contrapposta a quella tutta cattolica, disperatamente funebre, "cristologica" da "fine della storia", di quella del comunismo e quindi della storia 'tout court' che Pasolini ci ha dato nel suo "Uccellacci e uccellini".
Salvatore Tinè
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